Domande e risposte

Che cosa è il trapianto?
Il trapianto è una efficace terapia per alcune gravi malattie che colpiscono gli organi o tessuti del corpo umano e che non sono curabili in altro modo. Grazie all’esperienza acquisita negli ultimi anni il trapianto...

Che cosa è il trapianto?
Il trapianto è una efficace terapia per alcune gravi malattie che colpiscono gli organi o tessuti del corpo umano e che non sono curabili in altro modo. Grazie all’esperienza acquisita negli ultimi anni il trapianto consente al paziente una durata ed una qualità di vita che nessun’altra terapia è in grado di garantire. Non tutti i pazienti che necessitano di trapianto però possono riceverlo a causa dello scarso numero di donatori. Ad esempio, nell’anno 2008 sono stati eseguiti 1.526 trapianti di rene a fronte di una lista di attesa di 7.158 pazienti.

Come si manifesta la volontà di donazione?

Il principio del silenzio assenso (capo II, Legge 1 aprile 1999, n. 91) non è ancora applicato, in quanto non è stata ancora costituita un’anagrafe informatizzata dei cittadini assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale che permetta la notifica ad ogni cittadino, da parte di un Pubblico Ufficiale , di un modulo per la dichiarazione di volontà in cui si informa lo stesso che, in mancanza di una esplicita dichiarazione, si presume il consenso alla donazione. In questo periodo transitorio la legge stabilisce il principio del consenso o dissenso esplicito, per cui a chiunque è data la possibilità di dichiarare validamente la propria volontà scegliendo: 1) la registrazione della volontà sulla banca dati del Ministero della Salute effettuata presso gli sportelli ASL abilitati, 2) una dichiarazione di volontà alla donazione di organi e tessuti scritta sun un comune foglio bianco che riporti nome, cognome, data e luogo di nascita, data e firma, 3) la tesserina o l’atto olografo dell’AIDO, che viene registrato sulla banca dati del Ministero della salute.. In mancanza di una espilicita dichiarazione espressa in vita, i familiari (coniuge, figli maggiorenni o genitori) possono presentare opposizione scritta al prelievo durante il periodo di accertamento di morte. L’opposizione non è consentita se dai documenti personali di cui sopra o dalle dichiarazioni depositate presso le ASL, risulta che il soggetto abbia espresso volontà favorevole al prelievo di organi e tessuti. Il prelievo non ha luogo se viene presentata una dichiarazione del potenziale donatore contraria alla donazione, successiva alla precedente dichiarazione favorevole.

Chi può divenire donatore di organi?
I donatori di organi sono persone di qualunque età che muoiono in ospedale nelle Unità di Rianimazione, a causa di una lesione irreversibile al cervello (emoraggia, trauma cranico, aneurisma, ecc.) o di un prolungato arresto cardiaco, accertato tramite elettrocardiogramma per almeno 20 minuti, che abbiano prodotto la totale distruzione delle cellule cerebrali causando la morte del paziente per irreversibile e completa cessazione dell’attività cerebrale.

Io sono ammalato, posso iscrivermi all’AIDO?
Tutti gli organi sono prelevabili. In presenza di malattie infettive trasmissibili, l’idoneità dell’organo al trapianto è scrupolosamente valutata dai medici con specifici esami. In qualche caso, la malattia di uno o più organi non pregiudica l’utilizzazione di altri organi o tessuti per il trapianto.

Quando avviene la donazione?
Quando sia stata accertata e documentata la morte encefalica o morte verebrale, stato definitivo e irreversibile. L’accertamento e la certificazione di morte sono effettuati da un collegio di tre medici (medico legale, anestesista-rianimatore, neurofisiopatologo) diversi da chi ha constatato per primo la morte e indipendenti dall’èquipe che effettuerà il prelievo e trapianto. Questi medici accertano la cessazione totale e irreversibile di ogni attività del cervello per un periodo di osservazione non inferiore a 6 ore consecutive sia per adulti che per minori.

Quali organi e tessuti vengono trapiantati?
Organi: reni, cuore, fegato, polmoni, pancreas ed intestino. Doppo trapianti: rene/pancreas, cuore/polmoni. Da vivi: fegato e reni. Tessuti: cornee, tessuto osseo, cartilagini, tendini, pelle, valvole cardiache e vasi sanguigni.

Da quale età e fino a quale età si può essere trapiantati?
Negli ultimi anni i limiti anagrafici sono notevolmente cambiati e praticamente il limite è solo indicativo ed è subordinato alle condizioni biologiche e non anagrafiche, (recentemente a Modena è stato effettuato un espinato da una persona di 97 anni). Anche malati molto anziani, se in buana condizione di salute, possono essere trapiantati. Anche i bambini piccoli possono essere trapiantati, sopratutto di rene e fegato.

I pazienti pagano per ricevere gli organi?
Assolutamente no. La legge italiana è fondata su due principi:

- la donazione di organi è gratuita.

- la donazione degli organi è libera: ogni cittadino può scegliere se donare o non donare i propri organi.

Come vivono i trapiantati? Possono condurre una vita normale?
Si può dire che dopo l’intervento un trapiantato rinasce. Prima del trapianto molti pazienti non sono autosufficienti, si trovano costretti a trascorrere lunghi periodi di tempo in ospedale e rischiano la morte. Dopo l’intervemto recuperano autonomia, capacità di relazioni e la possibilità di viaggiare e fare sport. Molti dei trapiantati riprendono l’attività normale e l’autosufficienza nella vita quotidiana ad esempio si possono ricordare giovani donne che dopo un trapianto hanno potuto portare a termine una o più gravidanze e diventare mamme felici. La sopravvivenza del paziente e dell’organo trapiantato sono, in Italia, paragonabili, se non migliori, rispetto ai risultati ottenuti nei migliori Centri Trapianto di tutto il mondo.

Per i minorenni chi decide?
Sempre e soltanto i genitori. Se uno dei due è contrario, il prelievo non può essere effettuato.

Le confessioni religiose sono favorevoli alla donazione degli organi?
La maggioranza delle religioni o confessioni religiose occidentali sostengono senza alcun dubbio la donazione e il trapianto degli organi. La chiesa Cattolica ha sottolineato in molte occasioni che la donazione degli organi è un atto supremo di generosità, carità e amore. Altre religioni, fra cui quella Ebraica, Islamica e dei testimoni di Geova non pongono nessun ostacolo alla donazione.

Perchè iscriversi all’AIDO?
L’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule (A.I.D.O.) da oltre trenta anni opera nella speranza che in un numero sempre maggiore di cittadini le idee di “società” e “solidarietà” si uniscano in quella di “responsabilità”. Acconsentire al prelievo dei nostri organi e tessuti dopo la morte diventa in questa ottica manifestazione della nostra consapevolezza che le malattie degli “altri”, le loro difficoltà a vivere normalmente, devono coinvolgere anche noi. Le finalità dell’AIDO sono:

1- promuovere, in base al principio della solidarietà sociale, la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule;

2- promuovere la conoscenza di stili di vita attia prevenire l’insorgere di patologie che possano tichiedere come terapia il trapianto di organi;

3- provvedere, per quanto di competenza, alla raccolta di dichiarazioni di volontà favorevoli alla donazione di organi, tessuti e cellule post mortem.

Perchè il trapianto di organi?
Il trapianto si può realizzare solo se gli organi vengono donati. Per alcune persone il trapianto è davvero l’unica terapia in grado di salvare la loro vita. Si effettua regolare attività di trapianto di rene, cuore, fegato, intestino, multiviscerale, pancreas e tessuti (cornee, segmenti vascolari, segmenti ossei, cute).
Molte persone sono in attesa di trapianto. Nel 2006 erano in attesa per il trapianto di fegato n. 1.550 persone; per il trapianto di cuore n. 654 persone; per il trapianto di polmone n. 231 perone; per il trapianto di rene n. 8.287 perone.
Molte altre centinaia di persone sono in attesa per un trapianto di tessuti: il trapianto di cornea può ridare la vista a persone affette da gravi malattie oculari, ma anche il trapianto di segmenti ossei e di tendini, di valvole cardiache, di segmenti vascolari e di pelle permette a tanti pazienti una qualità migliore e, talora, rappresenta l’unoca speranza di vita.

Perchè, in rianimazione, il paziente dichiarato in morte cerebrale respira?
Il ventilatore artificiale fa sembrare che la persona respiri: immette ossigeno ed aria nei polmoni attraverso il tubo che i medici hanno inserito in trachea (fase inspiratoria) poi, ciclicamente, si ferma ed i muscoli respiratori ritornano passivamente in stato di riposo (fase espiratoria).

E’ possibile che qualcuno venga erronmeamente dichiarato morto?
No, non è possibile in quanto il caso di morte cerebrale, inizialmente segnalato dal medico rianimatore, viene accuratamente valutato da 3 medici specialisti che fanno parte della commissione per l’accertamento di morte. I controlli eseguiti alla prima riunione della commissione permettono di certificare con assoluta certezza la presenza contemporanea di tutte le condizioni cliniche previste: in questo caso deve iniziare l’osservazione di morte, in caso contrario il paziente continua ad essere curato in modo intensivo.
A volte la notizia “miracolosa” giunge attraverso la stampa e la televisione che scambiano, con grande leggerezza, lo stato di “coma” con quello di “morte cerebrale”. In alcuni paesi, dopo un lungo iter legale, un Giudice può ordinare la sospensione delle manovre rianimatorie attuate in pazienti in coma cronico: questo in Italia non è consentito ed il medico che si comportasse in tale modo verrebbe accusato di omicidio.

Che cosa significa “morte cerebrale” e che differenza c’è con il coma?
In caso di “morte cerebrale” tutte le cellule del cervello sono morte e la condizione è irreversibile. Più correttamente il termine da usare è di “morte encefalica” poichè non solo il cervello, ma anche il cervelletto ed il tronco dell’encefalo sono morti, cioè tutte le cellule nervose dell’encefalo contenute nella scatola cranica.
Nel “coma”, al contrario, le cellule sono molto msofferenti, ma ancora vitali, mandano chiari segnali rilevabili dall’encefalogramma: la persona è ancora viva nonostante la perdita di coscienza e viene curata in modo intensivo. Lo stato di coma può evolvere verso una piena guarigione, in altri casi possono verificarsi guarigioni parziali, con danni permanebti (paralisi di diversi distretti, difficoltà ad esprimersi, ecc.), in altri l’evoluzione infausta, tutte le cellule muoiono e si verifica la morte cerebrale.

E’ possibile decidere a chi verranno trapiantati i propri organi?
Non è assolutamente possibile. Gli organi vengono assegnati in base alle condizioni di urgenza degli ammalati il lista di attesa ed alla compatibilità clinica ed immunologica del donatore con le persone in attesa di trapianto.

Esiste la possibilità che gli organi vengano venduti?
No, in quanto l’organizzazione del prelievo e del trapianto di organi, così come funziona in Italia, è dotata di regole condivise e trasparenti: coinvolge, per ogni donazione, così tanti professionisti che controllano e registrano ogni sua fase con il coordinamento di un centro specializzato, che di ogni organo si conoscono sempre esattamente provenienza e destinazione. Nel nostro Paese, oltre ad essere vietato il commercio di organi, sono anche proibite e duramente sanzionate l’esportazione e l’importazione di organi da altre Nazioni che ne facciano commercio (legge n° 91 del 1° aprile 1999).

E’ possibile per i famigliari del donatore conoscere l’identità delle persone trapiantate?
No, è proibito dalla legge.

Perchè donare?
A volte evitiamo di porci l’interrogativo, ritenendo che il trapianto di organi sia estraneo alla nostra vita.
Donare i propri organi dopo la morte significa salvare molte vite umane. Ognuno di noi potrebbe necessitare del trapianto di un organo. Ognuno di noi può scegliere di essere un donatore do organi dopo la morte.

Per ulteriori domande o chiarificazioni inviare una e-mail all’indirizzo: aidolazise@tiscali.i

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